Il Ninjustu parte 1
Le abilità dei Ninja… Il Ninjutsu parte 1
Solo dall’ etimologia del termine Ninjutsu, possiamo capire cosa significa Nin( invisibilità, segrettezza ecc) Jutsu ( tecnica intesa in senso marziale), quindi con questo termine identifichiamo tutte quelle tattiche, quelle tecniche e quelle strategie usate presumibilmente dagli Shinobi.
Come detto nell’ articolo precedente, il ninja o più correttamente shinobi no mono, non doveva essere necessariamente soltanto un ninja, ma alle volte erano samurai addestrati anche alla guerriglia e allo spionaggio oltre che all’assassinio.
Ma andiamo a vedere nel dettaglio in cosa consisteva questo Ninjustu. Partiamo con il dire che coloro che nascevano nei villaggi di Iga e koga essendo villaggi formati dai clan ninja, iniziavano un addestramento sin dalla più tenera età.
Fondamentalmente si iniziava imparando le tecniche di combattimento corpo a corpo TaiJutsu e in contemporanea alle tecniche di scoutismo.
Un Ninja diventava quindi un esperto della natura, un esperto di sopravvivenza visto che alle volte le missioni potevano durare per molto tempo e di conseguenza bisognava dalla natura stessa ottenere cibo e medicini.
Inoltre la conoscenza della natura e dei fenomeni metereologici permetteva di compiere al meglio le missioni preferendo una tattica piuttosto che un'altra.
La formazione pratica al combattimento e le tecniche di sopravvivenza erano la prima parte dell’addestramento insieme alle tecniche meditative e religiose.
Così come i samurai se vogliamo fare necessariamente questa suddivisione anche i ninja avevano un codice di comportamento fortemente collegato alla spiritualità ascetica dello Shugendo.
Lo Shugendo è una disciplina ascetica che unisce elementi del Buddismo, del taoismo e dello shintoismo. Gli adepti di questa pratica sciamanica religiosa, vivono in armonia con la natura, da essa traggono energie e forza ,
riescono a compiere imprese apparentemente difficili o impossibili, fino ad arrivare a pratiche come esorcismi o invocazione degli spiriti benevoli della natura.
Capite quindi che certe leggende nate sui Ninja trovano fondamento proprio perché praticanti di questa disciplina religiosa (tranquilli il prossimo articolo parlerà in maniera approfondita di ciò).
Con l’avanzare dell’addestramento il ninja inizia a praticare e studiare tutte quelle tecniche fondamentali per le sue missioni. Dalle tecniche di mimetizzazione ( camuffare se stessi come foglie o cespugli o addirittura rocce),
alle tecniche di mimetizzazione sott’acqua al fine di nascondere il movimento , fino alle tecniche di infiltrazione per aggirare il nemico in battaglia e colpirlo alle spalle.
Infatti a differenza del samurai che cercava lo scontro a viso aperto, il ninja alle volte preferiva attaccare alle spalle li dove il nemico era vulnerabile e in caso di fallimento oppure di superiorità numerica del nemico era addestrato a
stordire, lanciare una nuvola di fumo o una bomba fumogena scomparendo dietro di essa. Con l’arrivo delle armi da fuoco si specializza anche in quelle tecniche fino a sviluppare un intero sistema di combattimento. Per quanto riguarda le armi l’arma che forse tutti hanno in mente è la ninjato. La spada dei ninja vive tra flaso storico e realtà. Sappiamo di preciso che a differenza del samurai per le missioni di infiltrazione gli Shinobi utilizzavano una spada più corta , storicamente è più plausibile l’uso della wakizashi , per agevolare i movimenti in luoghi chiusi e stretti.
Infatti proprio perché le tecniche dei ninja richiedevano spazi minori le armi utilizzate per compiere le missioni a parte la wakizashi, potevano essere: Tanto ( il coltello tipico in uso anche nei samurai) il Kunai ( vedi articoli precedenti) ,
la kama ( la falce tipica degli agricoltori giapponesi) ecc… Quando la battaglia si sposatva all’aperto il repertorio armato degli shinobi aumentava, da cerbottane con dardi intrisi di veleno, passando per il Bo,
la kusarigama ( la falce con attaccato ad una delle estremità una catena con tanto di peso colpire ed immobilizzare il nemico ) fino ad arrivare ai mitici shuriken ( le lame volanti a forma di stella o di triangolo) che servivano per distrarre e ferire l’avversario.
Ovviamente essendo i ninja esperti in varie armi molte erano anche utilizzate per fini di sopravvivenza, per esempio vi erano gli Shuko, dei tirapugni chiodati che insieme ai tekagi utilizzati ai piedi rendevano le scalate più semplici
ma allo stesso tempo diventavano utili per difendersi e massimizzare le tecniche a mani nude. La grandissima abilità dei ninja e la loro versatilità nel combattimento oltre alla loro conoscenza delle tecniche meditative e spirituali ,
rendevano i ninja agli occhi dei nemici degli essere soprannaturali… alle volte visti come kami ( spiriti divini) alle volte ,anzi per la maggior parte delle volte come Oni ( demoni).
Nel prossimo articolo parleremo sia del loro vestiario sia delle loro tecniche di invisibilità
Alla prossima
Saverio Trinità Riccobono
Alcune delle armi in dotazione dei ninja. Foto dal sito https://www.bbc.com/
Jinichi kawakami, uno dei pochi ninja rimasti, responsabile del museo ninja di iga e ambasciatore riconosciuto dal governo giapponese per il Ninjustu foto dal mio archivio
Un membro dei Ninja di iga del museo ninja mostra una autentica kusarigama usata dai ninja in passato. Foto dal sito https://it.businessinsider.com/
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